V domenica. “Voi siete”

V domenica. "Voi siete"

Gesù si rivolge direttamente ai discepoli, coloro che aveva dichiarato “beati” perché perseguitati a motivo del suo nome. Il brano evangelico che ascoltiamo è intimamente legato a questa beatitudine. I discepoli saranno “sale e luce” della terra nel momento in cui daranno la più alta testimonianza della loro fede, senza tirarsi indietro, senza cedere a compromessi, ma imitando Cristo stesso nella loro vita. Oggi queste stesse parole sono rivolte a noi, non nella forma di un invito o di un comando: “Voi siete”.  Le parole di Gesù suonano più come una conferma: nel momento in cui decidete di essere miei discepoli, “voi siete”. Noi che ascoltiamo dobbiamo ritenere le parole di Gesù come una conseguenza della nostra scelta di essere cristiani. Le parole di Gesù non lasciano spazio ad incertezze o fraintendimenti: se sei cristiano sei “sale e luce” e quindi, se non sei “sale e luce” non sei un discepolo. Ma cosa significa concretamente? Sappiamo bene a cosa serve il sale; serve a dare sapore. Ma “sapere” ha un’origine in comune con “sapore”. Questo duplice significato assume un particolare valore per il credente. Gesù ha appena proclamato le Beatitudini, offrendo al cristiano il criterio con il quale vivere nel mondo. Il criterio offerto da Gesù e accolto dal discepolo da sapore al mondo. Il cristiano, proprio perché sa diventa sale. A questo punto, forse per noi è necessario partire da alcune domande fondamentali che toccano la nostra vita concreta. Dobbiamo prima di tutto chiederci se viviamo la fede come una scelta e allo stesso tempo se questa scelta dà sapore alla nostra vita. Tutti cerchiamo di dare “sapore” alla vita, tutti vogliamo difenderci dalla noia o dalla routine. Molti lamentano una vita condizionata dalla moda del momento, una vita che deve continuamente difendersi da chi vuole sottometterci o imbrogliarci. Tutto questo condiziona inevitabilmente le nostre scelte perché lo scopo delle nostre scelte è proprio quello di dare sapore alla vita. Il nostro stile di vita e le nostre relazioni sono la testimonianza di quale sapore ha la nostra vita. Ma le parole di Gesù non coinvolgono il singolo credente, coinvolgono l’intera comunità cristiana. “Voi siete”: il plurale usato da Gesù chiama in causa la responsabilità di una comunità cristiana e il suo modo di essere nel mondo. Inutile nascondere che ormai molte nostre chiese assomigliano a delle aziende preoccupate di stare sul mercato e molti programmi pastorali sembrano più preoccupati del consenso che dell’annuncio. Alcune comunità, chiuse nel calore delle sacrestie sembrano più coinvolte nelle beghe da vicolo che preoccupate di testimoniare lo stile evangelico di vivere sulla terra.

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