III di Quaresima. In cerca di senso

III di Quaresima. In cerca di senso

Con il Vangelo di questa terza domenica il cammino quaresimale si caratterizza come un itinerario battesimale. Il Vangelo della Samaritana, infatti, orienta l’attenzione sul simbolismo dell’acqua. La scena del racconto che si svolge intorno al pozzo di Giacobbe richiama l’importanza dell’acqua nella vita dell’uomo, ma nel momento in cui Gesù arriva e siede presso il pozzo, il simbolismo cambia: il pozzo è Gesù che si offre come acqua per una sete che chiede molto di più di un sorso d’acqua. E’ la sete di chi cerca un senso alla propria vita. Tutto questo emerge nel dialogo tra Gesù e la Samaritana. La domanda iniziale di Gesù: «Dammi da bere» provoca la domanda della Samaritana: «Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete». All’inizio la donna si muove su un piano essenzialmente umano, ma le parole di Gesù la aiutano a comprendere quale sia la sua vera sete. In questo modo la domanda di un bisogno diventa la domanda di un senso. La donna, infatti, deve riconoscere che nonostante i suoi sei mariti, non ha fatto esperienza dell’amore vero. Ma ora, piano piano, inizia a comprendere che le viene offerta la possibilità di capire cos’è l’Amore e chi può offrirlo: «Sono io, che parlo con te». Pensiamo di non tradire od offendere il senso di questa scena e di questo dialogo se affermiamo che nei pressi del pozzo si svolge una scena d’amore, un dialogo tra due amanti. Questa prospettiva offre due livelli di lettura: uno profondamente umano, l’altro che chiama in causa il nostro cammino di fede. Come la donna Samaritana siamo anche noi sollecitati a purificare le nostre domande per giungere alla vera domanda: di cosa abbiamo veramente bisogno nella vita? Forse abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra vita, abbiamo bisogno di un amore che non si esaurisca nella passione di un momento, ma dia un orientamento nuovo alle nostre giornate per camminare nella serenità e con coraggio di fronte alle sofferenze. La scena al pozzo di Giacobbe offre anche una chiave di lettura per comprendere che la fede è essenzialmente una relazione, una relazione con Dio. Alla donna che nella sua vita è passata per cinque mariti e che neanche con il sesto si sente moglie, Gesù si rivela come lo Sposo che invita ad una vera ed autentica relazione. Come la Samaritana ognuno di noi può scoprire che il Signore non è lontano, sopra di noi, ma molto più vicino, di fronte a noi. Commentando questo brano, un poeta e teologo del V-VI secolo, Romano il Melode scrive della Samaritana: «Uscì portando la brocca, rientrò portando Dio». (Inno 19).

don Mimmo

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