Domenica delle Palme. Ma che male ha fatto costui?

Domenica delle Palme. Ma che male ha fatto costui?

Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

  Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: “Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà”. Ma essi si misero a gridare tutti insieme: “Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!”. Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. …

 

In questa liturgia domenicale assume un ruolo importante il racconto della Passione che quest’anno ascolteremo dal Vangelo di Luca. Il racconto della Passione mette in scena diversi personaggi con le loro diverse reazioni di fronte alla persona di Gesù. Sono reazioni che rivelano la logica del mondo che incontra e si scontra con la logica di Dio.  La stessa folla, che aveva osannato Gesù al suo ingresso in Gerusalemme, solo dopo pochi giorni chiederà di crocifiggerlo. Nel racconto della Passione Gesù appare un rivoluzionario fallito, promotore di promesse irrealizzabili e la sua crocifissione conferma che i grandi ideali sono destinati a fallire. Come si fa a credere a un Dio appeso sulla croce? Siamo di fronte alla mentalità di una fede che diventa credibile solo davanti ai miracoli.  Anche tra coloro che si professano cristiani sono molti quelli che si lasciano affascinare dall’idea di un Dio potente, un Dio che non è degno di tale nome se non compie miracoli. Altrimenti, quale vantaggio offre la fede?  Nella passione Gesù appare come colui che sperimenta la debolezza, il fallimento della logica dell’amore che ha guidato tutta la sua vita. Una logica che appare sconfitta dalle logiche del mondo. La logica di Barabba che sceglie la strada della violenza per conquistare la libertà, prevale sulla logica di Gesù che chiede di scegliere la strada dell’amore per vivere nella vera libertà. Gesù rimane fedele fino alla fine, aggrappato alla croce nella sua totale fiducia in Dio. Non si lascia sedurre dalla forza della violenza o dalle trombe del trionfo. Gesù muore perché ama, ed ama “fino alla fine”. Di fronte al dramma della Passione, che diventa il dramma della fede, non possiamo ridurre alla benedizione di un ramoscello la storia di Gesù che interpella e chiama ad una scelta. Seguire Gesù sulla via della Passione significa ostinarsi a credere che là dove il mondo dichiara il fallimento, Dio apre ad una storia completamente nuova.

don Mimmo

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