Battesimo di Gesù

Battesimo di Gesù

Con un brevissimo racconto, secondo lo stile proprio dell’evangelista Marco, il Vangelo proclama in questa domenica il Battesimo del Signore al Giordano. La centralità della scena è sottolineata dalla testimonianza di Giovanni Battista che la precede e la “voce dal cielo” che la segue. Gesù che si lascia battezzare sembra contraddire le parole del Battista che, parlando di Gesù ha appena affermato: “Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Gesù invece di battezzare si lascia battezzare mettendosi in fila tra i peccatori pur essendo colui che dona il perdono. Come dobbiamo interpretare il battesimo di Gesù? Alcuni Padri della Chiesa affermano che, entrando nel Giordano, non è Gesù ad essere battezzato, ma è lui a santificarne l’acqua. Secondo San Gregorio Nazianzeno, nel Giordano è Gesù che: “Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi” (Discorso 39 per il Battesimo del Signore). Anche Sant’Ambrogio spiega che “il Signore fu battezzato non per essere purificato, ma per purificare le acque” perché “rimanessero consacrate per quelli che sarebbero stati battezzati in seguito” (Omelie sul Vangelo di Luca). Nella scena del Battesimo al Giordano scopriamo un riferimento importante che spiega e sintetizza tutta la missione di Gesù: “E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli”. Gesù che emerge dalle acque del Giordano apre la strada che dalla terra porta verso il cielo. Il verbo “squarciare” sembra quasi sottolineare la forza che apre questo collegamento tra cielo e terra. Solo Gesù può riaprire il dialogo tra Dio e gli uomini. Certamente il Battesimo di Gesù può essere un’occasione preziosa per fare memoria del nostro Battesimo, ma non possiamo fermarci ad un semplice ricordo. Il Battesimo di Gesù offre un messaggio ancora più prezioso alla nostra vita. Se vogliamo anche noi vedere i cieli aperti, come Gesù dobbiamo “uscire dall’acqua”. Sappiamo che l’acqua è segno di vita e noi non possiamo viverne senza. Ma non possiamo semplicemente vivere, abbiamo anche bisogno di dare un senso alla nostra vita. “Uscire dall’acqua” può quindi diventare per ciascuno di noi un invito a dare un senso al nostro esistere. Non abbiamo solo bisogno dell’acqua ma anche del cielo per dare un significato alla nostra vita. Perché fermarsi a guardare solo verso il basso, accontentarsi di una vita superficiale che limita l’orizzonte a misura dei piedi? Perchè rincorrere idoli che non possono darci se non piccole ed effimere soddisfazioni? Alzare lo sguardo verso il cielo significa dare voce alle grandi domande, significa sentirsi più grandi di una vita mediocre. Alzare lo sguardo verso il cielo significa accorgersi che la nostra vita merita qualcosa di più grande e che il nostro cammino procede verso una mèta.

                                                                                                                                                                   don Mimmo

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