Domenica della SS. Trinità. Io sono con voi tutti i giorni

Domenica della SS. Trinità.  Io sono con voi tutti i giorni

Dal Vangelo secondo Matteo  28,16-20

                In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Chi è Dio? Siamo di fronte ad una domanda alla quale è difficile rispondere perché non è possibile racchiudere il Mistero di Dio in una definizione. La celebrazione della SS. Trinità offre la possibilità di affacciarci a questo Mistero, soprattutto se teniamo conto che è celebrata a conclusione del Tempo pasquale. Infatti, il cammino ritmato dall’Anno liturgico, dal tempo di Avvento alla Pentecoste, ci ha fatto contemplare l’opera del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella storia della salvezza. Possiamo dire che la liturgia celebra la Trinità raccontandola, alla luce di quanto Gesù stesso ci ha detto del Padre e dello Spirito. Questa Domenica ci presenta questo grande Mistero prima di tutto attraverso le parole di Mosè al popolo: “ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?”.  Ma è soprattutto il Vangelo a raccontarci il Mistero della Trinità ricordando in questo giorno la promessa di Gesù ai suoi discepoli: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Nelle parole “Io sono con voi” comprendiamo che la Trinità è soprattutto un’esperienza d’amore che coinvolge ogni uomo disposto a lasciarsi afferrare dalla sua Presenza. Papa Benedetto XVI spiega questa esperienza con parole semplici ma luminose: «(Dio) non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica» (Angelus 2009). In questa luce diventa più facile comprendere la missione che Gesù affida ai suoi discepoli: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Siamo battezzati nel nome della Trinità per essere immersi nella dinamica dell’amore che ha in Dio la sua sorgente. Se è vero che il Mistero della Trinità ci mette di fronte alla distanza tra l’uomo e Dio, e altrettanto vero che siamo “battezzati” cioè “immersi” in questo Mistero per vivere la prossimità di Dio nella nostra vita.

 

don Mimmo

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