BuonSenso #9

BuonSenso #9

Insegna al tuo cuore a custodire ciò che la tua lingua insegna

Detto di Abba Poimen

Per essere persone di buonsenso è necessario anche essere onesti nel riconoscere ciò che in verità si è. Senza idealizzare troppo ciò che dovrebbe essere o come dovrebbe andare il mondo o come gli altri dovrebbero agire, la migliore scuola, ci trasmette la sapienza monastica, è guardare se stessi. Già dentro di sé, infatti, il rapporto tra ciò che si dice, ciò che si crede e ciò che si vive rivela tutta la propria precarietà.

Solitamente si è soliti dire che si può insegnare solo ciò che si vive: senza dubbio un insegnamento accompagnato da una testimonianza acquista in autorevolezza. Ma chi conosce se stesso sa bene che la vita virtuosa è continuamente da conquistare, costa fatica e non si è mai esenti da cadute. Per questo il monaco suggerisce l’esistenza di un’altra via per crescere nella saggezza di vita: fare in modo che la propria lingua (che tende a trasmettere anche ciò che ha appreso dalla sapienza altrui e che ritiene vero) divenga la prima insegnante di se stessi.

Il cuore è chiamato a «custodire»: non sempre si ha la forza per mettere in pratica, ma non per questo si può rinunciare a ciò che comunque si crede vero e buono. Custodire ciò che si insegna mantiene la vita in tensione verso un fine più nobile di noi stessi, che diventerà costante suggerimento interiore per il proprio agire.

Don Alfredo

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